L’accento nella lingua greca
L’accento nella lingua greca
L’accento nella lingua greca antica ha un ruolo fondamentale nella pronuncia e nella scrittura delle parole. A differenza dell’italiano, dove l’accento è solo tonico (cioè indica la sillaba su cui cade l’enfasi), in greco antico l’accento era musicale, il che significa che influenzava anche l’intonazione della voce.
I tre tipi di accento
Nella scrittura greca antica esistono tre tipi di accento:
- Accento acuto (´) → Indica una salita del tono della voce ed è il più comune.
- Esempio: φίλος (amico)
- Accento grave (`) → Si usa solo alla fine di una parola quando è seguita da un’altra parola senza pausa.
- Esempio: ἀνὴρ ἀγαθός (un uomo buono) diventa ἀνὴρ ἀγαθὸς
- Accento circonflesso (ˆ) → Indica un tono che prima sale e poi scende, e compare solo sulle sillabe lunghe.
- Esempio: οἶκος (casa)
Posizione dell’accento
L’accento può trovarsi su una delle ultime tre sillabe della parola:
- Ultima sillaba (ossitona): νομός
- Penultima sillaba (parossitona): φίλος
- Terzultima sillaba (proparossitona): ἄνθρωπος
Se una parola cambia forma (ad esempio per declinazione o coniugazione), l’accento può spostarsi secondo precise regole.
Importanza dell’accento
L’accento in greco antico aiuta a distinguere parole simili e a rispettare il ritmo della lingua. Anche se nella pronuncia moderna ha perso la sua funzione musicale, resta essenziale per leggere e comprendere correttamente i testi antichi.
Di seguito quattro semplici mappe riassuntive su tali regole.
Queste mappe sono state realizzate con il supporto della docente di lingua greca prof.ssa Cristina Calaresu.



