L’arte cicladica
L’arte cicladica si sviluppò nelle isole Cicladi del Mar Egeo tra il 3200 e il 2000 a.C., durante l’età del Bronzo. È famosa soprattutto per le sue sculture in marmo bianco, spesso raffiguranti figure femminili stilizzate, dai tratti essenziali e geometrici.
Questi idoli, probabilmente legati a pratiche religiose o funerarie, hanno un’eleganza minimalista che ha influenzato anche l’arte moderna. Accanto alle statuette, l’arte cicladica comprende ceramiche dipinte e altri manufatti che testimoniano una cultura marinara, raffinata e aperta agli scambi con Creta, la Grecia continentale e l’Anatolia.
Le statuette antropomorfe nell’arte cicladica
Le sculture più caratteristiche sono le figurine marmoree, spesso chiamate “idoli cicladici”.
Questi idoli, generalmente di piccole dimensioni, rappresentano figure umane, principalmente femminili, in posizione frontale con le braccia incrociate sul petto.
Le figure hanno tratti minimali, con un corpo semplificato, linee pulite e proporzioni equilibrate. Solo alcuni dettagli, come il naso, sono scolpiti; altri elementi (occhi, bocca, decorazioni) venivano dipinti, ma sono spesso sbiaditi.
Le statuette erano spesso deposte nelle tombe, suggerendo una funzione rituale o religiosa, forse legata al culto della fertilità o alla protezione dei defunti.
Tuttavia, alcune figurine sono state trovate in contesti domestici o pubblici, suggerendo un uso più ampio nella cultura cicladica.
Di seguito tre semplici mappe che riassumono in breve gli elementi principali.


